Intervista: Aperitivo con Paride Benassai
L’intervista a Paride Benassai, protagonista del teatro siciliano
Torna l’appuntamento con la rubrica Aperitivo Con…, le nostre interviste a 360 gradi. Oggi, per il ventunesimo numero della nostra terza edizione, vi vogliamo far conoscere meglio Paride Benassai. Paride è uno dei protagonisti del teatro siciliano, ma prezioso è stato negli anni anche il suo contributo cinematografico con le partecipazioni a Baaria, Nuovomondo, Il sette e l’otto, L’Ora Legale e tante altre produzioni (anche televisive, fra cui Il Commissario Montalbano e Felicia Impastato). Benassai oltre ad essere un grande attore è anche un simbolo della comicità palermitana, che riesce a portare fuori dai confini del capoluogo siciliano. Oggi siamo felici di averlo ospite della nostra rubrica:
Come è nata in Paride Benassai la vena artistica e teatrale?
“La prima volta accadde al Teatro Massimo di Palermo in un opera lirica “La Maria Antonietta” per la regia di Aldo Mirabella Vassallo, avevo 6 anni, credo fosse il 1962. Mia sorella Marisa Benassai era una ballerina del corpo di ballo dell’opera, seppe che cercavano un bambino che potesse interpretare la parte del delfino di Francia, ambientata nel periodo della rivoluzione francese. Mi presentai al provino accompagnato da mia madre e mia sorella, fui scelto. Ricordo che poi conoscevo a memoria quasi tutta l’opera lirica con le arie del soprano e del tenore. Più di una volta i cantanti mi chiedevano: “adesso cosa viene ciccino ? “ ed io suggerivo. Il regista dell’opera poi scrisse nel libretto di sala accanto alla mia foto una dedica: “al piccolo ma grande attore, il suo regista”. Lo conservo ancora con me questo libretto di sala. Se penso ad un inizio è questo. Poi ci stanno gli improvvisati palchetti nella mia casa di villeggiatura a Mondello in Viale Dei Lillà con un pubblico composto da miei coetanei 6/7 anni, ai quali facevo pagare 5 lire per assistere alle performance interminabili (2, 3 ore di risate e di allegria ) di un personaggio che mi ero inventato CICCIO FORMAGGIO PALERMITANO. I bambini allora giocavano o ai soldatini o alle signore. Ancora oggi talvolta mi accade di incontrare in città miei coetanei del tempo che mi dicono sorridendo: “ ma ti ricordi di quei pomeriggi passati assieme con te bambino che ci intrattenevi con le tue risate…”.
Attore di teatro, ma grandi performance anche al cinema. Cosa preferisci fra i due campi?
“Sono due mondi complementari ma distinti e separati. Richiedono tecniche di pratiche attoriali diverse, uso dei tempi differenti, difficoltà diverse, interpretazioni che richiedono approcci discordi. Entrambi, però, necessitano di studio, applicazione e istinto, cuore e testa, con un fine comune, inondare d’amore il pubblico, qualunque sia il mezzo usato”.
Qual è l’aspetto che ti piace di più del tuo mestiere?
“Il mio mestiere ? semplice, quando lavoro non lavoro e quando non lavoro, lavoro. Essere attori è uno stato interiore dell’animo, un modo di approcciarsi alla vita per curiosare, osservare, evolversi. L’attore è una spugna della vita che poi si spreme sulle tavole di un palcoscenico o davanti ad una macchina da presa. L’attore e l’uomo che ci sta dietro, sono due fratelli gemelli che si sostengono a vicenda, che non si lasciano, che si comprendono con occhi fiduciosi e sorridenti. Ognuno è in amorevole servizio all’altro nella infinita ricerca della propria piccola scaglia di verità”.
Nelle sale il film di Ficarra e Picone “L’Ora Legale”, come reputi a livello personale questa esperienza?
“Prima di questo set e di questo film , ero molto legato al film di Emanuele Crialese “NUOVOMONDO” che si girò circa 10 anni fa in argentina. Un film straordinario, una esperienza umana e artistica molto particolare. Questo film di Ficarra e Picone, con i quali avevo già lavorato precedentemente, è una esperienza altrettanto importante. Dietro la preparazione e la lavorazione di questo film, c’è stato molto sentimento, grande applicazione e tanta amicale gioia. Durante le riprese noi tutti percepivamo che si stesse facendo qualcosa di bello, che ci sarebbe rimasto comunque dentro. Il successo che sta riscuotendo adesso nelle sale è una magnifica soddisfazione, il nostro istinto non ci ha traditi”.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Le cose che devono ancora accadere lascio che si presentino a suo tempo e al momento giusto. Ci sono dei progetti interessanti con alcuni dei miei straordinari amici artisti come Mario Incudine, Ernesto Maria Ponte, Maurizio Bologna. Di sicuro, però, attendo con gioia l’uscita nelle sale dell’opera prima del film de “I SOLDI SPICCI”, al quale ho preso di recente parte e che, in questo momento, è in fase di montaggio e altresì il docu-film “L’ULTIMO SORRISO” sulla storia di Padre Pino Puglisi nel quale interpreto proprio lui. Incrociamo le dita”.
Hai un sogno nel cassetto?
“Mi piacerebbe che questa nostra Palermo, questa nostra città, fosse la cassettiera di tanti sogni da realizzare”.
Ringraziamo Paride Benassai per l’intervista concessa alla redazione di Golfoweb.it e invitiamo tutti i nostri lettori a leggerla con attenzione. Diversamente (per chi ha visto “L’Ora Legale”) chiamiamo i carabinieri…
Salvo Ferrara
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