MUNNIZZA – 2009
La spazzatura come metafora della difficoltà dell’uomo di condividere pezzi della memoria che ritornano: è il tema dello spettacolo di Paride Benassa, Testi di Christian Chiaruzzi.
Sulla scena di un teatro giacciono abbandonati, da non si sa quanto tempo, alcuni sacchi di spazzatura. In passato si è provato a portarli in discarica, a stoccarli in contenitori di smistamento, ma il giorno dopo sono sempre riapparsi lì, misteriosamente. A un certo punto la curiosità ha il sopravvento e qualcuno decide di sbirciare dentro questi sacchi: è l’inizio di una sequenza di storie comiche e surreali.
Così, Christian Chiaruzzi, critico teatrale e ingegnere ambientale esperto in gestione dei rifiuti, insieme a Paride Benassai, che del teatro palermitano ne è parte integrante, hanno confrontato le loro esperienze e le loro energie, partorendo questo spettacolo di teatro sociale, che prendendo spunto dalle nevrosi della vita quotidiana del mondo contemporaneo, invita ad una riflessione divertente ed irriverente. Il prologo della rappresentazione è un corto di scena firmato da Pippo Gigliorosso, un cameo che stigmatizza l’atmosfera di questo inedito laboratorio di espressione che ammicca alla satira di un sistema di cui ognuno di noi è parte integrante.
Ma “Munnizza” non è una didascalia sulla gestione dei rifiuti, è uno spaccato della vita di ognuno di noi, un’occasione per sorridere dei paradossi e delle sindromi della realtà, per riflettere anche sull’ambiente, interno ed esterno alle coscienze. L’emergenza rifiuti è ormai quasi uno status per il sud Italia, il mancato rispetto delle nuove norme può provocare sia pesanti ammende economiche che condanne fino a 6 anni di reclusione. Ma è questa la soluzione? La repressione è il modo migliore per tenere pulite le nostre strade o è solo una delle soluzioni? Ormai i rifiuti sono quasi un cardine immancabile delle cronache quotidiane locali e non solo (Napoli docet).
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